lunedì 8 giugno 2020

Step 25. Conclusione

Si conclude con questo post il viaggio all’interno del verbo misurare, un percorso che ha attraversato secoli, culture ed uomini, un percorso che ci ha ricordato quanto una semplice parola possa farsi portatrice di innumerevoli significati.

Un’analisi semplicistica di questa azione potrebbe sembrare infruttuosa a causa della sua diffusione nel parlato quotidiano di ogni lingua, tuttavia un’analisi più attenta permette di apprezzarne non solo le accezioni fisico-scientifiche (come calcolare o pesare, secondo le misure standard del passato e del presente) ma anche quelle più astratte legate all’animo umano (come ritenere ed affrontare) ed alla sua fantasia. In questo modo è possibile notare come questo verbo abbia accompagnato l’Uomo nel corso della storia: arte, cinema, scienza, graficaletteratura e poesia sono solo alcuni dei contesti in cui “misurare” ha lasciato il segno.

Il tempo stesso, intangibile e apparentemente non quantificabile, è soggetto al verbo in esame: che si tratti della vita di una persona in mano alle Moire, del naturale crescere di un bambino nel corso degli anni, dei momenti di felicità da assaporare intensamente o del tempo necessario per la produzione di un'automobile, la misura e la valutazione dei secondi che scorrono hanno da sempre rappresentato un aspetto fondamentale del pensiero umano.

Il progresso tecnologico e le derivanti invenzioni hanno inoltre permesso di misurare anche il pianeta da vari punti di vista: riprendendo gli studi di Eratostene, ad esempio, è stata misurata la Terra e la sua distanza dagli altri corpi celesti servendosi anche di potenti telescopi, mentre attraverso la geomatica è possibile una visione d'insieme ampia e chiara del pianeta.

La misura può toccare fatti tristemente noti come la distanza di sicurezza durante la pandemia del COVID-19 o le indagini sull'omicidio di JFK nel 1963.

La conclusione logica possiede un'aura di mistero: se è vero che l’Uomo è il metro di misura del mondo, è altrettanto vero che proprio l’Uomo è l’unica cosa che non potrà mai essere misurata con certezza.

Step 24. Mappa concettuale


Step 23. UltraGlasses, il poster


"See it, Measure it" è lo slogan che riassume il funzionamento del prodotto UltraGlasses, ovvero la misurazione di qualsiasi oggetto tramite i sensori posti nelle lenti degli occhiali: peso, distanza, dimensioni, capacità, temperatura e molto altro sono letteralmente a portata d'occhio.

Step 22. UltraGlasses

La misura "ad occhio" è la capacità di valutare distanze e dimensioni basandosi esclusivamente sulla vista umana, con risultati approssimativi e spannometrici.
...e se un dispositivo permettesse agli occhi di essere più precisi?

UltraGlasses si presenta come una comune montatura in resina con lenti da vista antigraffio ed antiriflesso, ma nasconde nelle proprie aste di supporto molto di più.
I sensori perimetrali e di distanza, uniti ad un nuovo dispositivo di eye-tracking in grado di rilevare i punti foveali dello sguardo umano, permettono di misurare a distanza oggetti ed aree con estrema precisione: basterà quindi concentrare lo sguardo su un oggetto per ricevere immediatamente informazioni tecniche. 
Queste informazioni, proiettate su una delle due lenti a seconda dell'occhio con la maggiore diottria, non riducono la qualità nè il campo visivo e rimangono salvate in backup sino a 30 giorni dalla registrazione.

I campi d'impiego sono infiniti, dagli sport agonistici ai laboratori di artigiani, dalle aule di lezione ai cantieri di costruzioni, per non parlare dell'enorme supporto negli studi scientifici e fisici.

Step 21. I brevetti ed il design anonimo

Dato l’enorme numero di significati ed azioni legati al verbo in considerazione, non deve stupire l’altrettanto ampio numero di strumenti e macchinari inventati dall’Uomo per compiere le più varie misurazioni.

In molti casi risulta difficile identificare i “padri” di queste invenzioni, spesso così tanto antiche da non averne trasmesso i nomi dei creatori: si tratta del cosiddetto “design anonimo”, ovvero una vastissima raccolta di oggetti non riconducibili ad una persona in particolare: chi inventò i righelli o le squadre? Chi inventò il vetro (citato nel precedente post)?
Con il progresso tecnologico e la nascita dei brevetti possiamo assistere ad un perfezionamento di molti strumenti di misura e conoscere la paternità delle invenzioni: di seguito sono riportati due esempi.

Electronic clinical thermometer and body temperature measurement method
Si tratta di un termometro digitale in grado di misurare la temperatura corporea a tre livelli diversi (chiamati propriamente gusci termici) ed antenato dei moderni termometri digitali che purtroppo sono vastamente diffusi soprattutto in questo periodo storico.
Nel 2009 questo brevetto attirò l’attenzione di numerose aziende nel campo medico ed alimentare, poiché precedentemente il termometro più diffuso era quello a mercurio.

Movement measure generation in a wearable electronic device
Si tratta di sensori all’interno di dispositivi elettronici wearable in grado di rilevare e misurare i movimenti della persona che indossa il dispositivo e le energie necessarie per tali movimenti.
Il brevetto risale al 2014, periodo in cui i dispositivi wearable iniziarono a diffondersi nel mercato digitale senza tuttavia (ancora oggi) raggiungere il successo sperato.


Step 20. Il vetro e la misura

Il verbo misurare è strettamente legato alla materia tangibile e, appunto, misurabile e quantificabile. Ogni elemento naturale può essere misurato in termini di quantità e qualità, ed ogni elemento artificiale (prodotto dall’uomo) deriva proprio da un’attenta misurazione dei materiali che lo compongono.

Per non perdermi nella vastità dell’argomento in esame, prenderò in analisi un materiale non solo derivante dalla misurazione ma che, componendo degli strumenti molto diffusi in campo accademico e professionale, permette la misurazione stessa: il vetro, principalmente composto da diossido di silicio più altri ossidi.

Maestri vetrai, geroglifici, Antico Egitto

Materiale tanto fragile quanto fondamentale nelle misurazioni, il vetro ha permesso la misurazione del micro e del macro, dei microorganismi e della distanza tra gli astri, tramite microscopi e telescopi, diventando elemento fondamentale nella vita di tutti i giorni e difficilmente rimpiazzabile dalla plastica in molte funzioni.
Per produrre questo elemento è necessaria la composizione di più materiali, la cui quantità è misurata con estrema precisione al fine di ottenere un prodotto con caratteristiche ben precise: colore, opacità, traslucenza,…
Le “formule” migliorate nel corso dei secoli hanno visto la tecnica affinarsi per mano di sapienti artigiani e dimostrano l’importanza della misurazione e del giusto equilibrio di componenti.

Su questa pagina web sono riportati i principali passi storici del vetro.

Step 19. La geomatica

Tra le numerose discipline scientifiche che prevedono il verbo in analisi in questo blog, una delle più interessanti è sicuramente la geomatica.

Si tratta di una disciplina che si occupa della gestione automatizzata delle molteplici misurazioni relative al territorio.
La geomatica risponde all'esigenza di trattare in modo interdisciplinare e interoperabile grandi quantità di dati e di informazioni da questi derivate, di natura e caratteristiche diverse, rilevati con una crescente molteplicità di procedure e che devono essere necessariamente organizzati, elaborati, gestiti, rappresentati in cartografie digitali e numeriche ed utilizzati in tempi brevi per una corretta rappresentazione e una buona conoscenza della situazione territoriale.

Step 18. Misurazioni e falsi complotti: il caso JFK

US President John F Kennedy, 22 novembre 1963, wikimedia
L'assassinio del trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d'America John Fitzgerald Kennedy il mattino del 22 novembre 1963 segnò uno dei momenti più tristi e misteriosi della storia del Nuovo Continente.
Le ricostruzioni da parte delle autorità e degli organi d'informazione, spesso contrastanti tra loro, diedero adito a teorie complottiste e misteri non svelati che conducevano sempre alla stessa domanda: fu davvero Lee Harvey Oswald a premere il grilletto della Carcano Mod. 91?

Il verbo in analisi in questo blog ha permesso di affermare con certezza la colpevolezza di Oswald e di svelare falsi complotti. 
Sono stati infatti misurati due fattori fondamentali per la colpevolezza dell'ex Marine:

1. La cadenza dell'arma
Test e misurazioni dimostrarono la possibilità di far esplodere tre colpi tra i 3 ed i 4 secondi, tempo inizialmente ritenuto non sufficiente per il fucile in questione.

2. La distanza di tiro
Test e misurazioni sul fucile e sul mirino telescopico dimostrarono la possibilità di colpire un bersaglio in movimento a 300 metri con estrema facilità anche per tiratori non esperti, tanto più alla distanza di 81 metri che divideva il Presidente dall'assassino.

lunedì 18 maggio 2020

Step 17. ABC di misurare

A. Annales
B. Barometro
C. Clessidra
D. Distanza
E. Eratostene
F. Forza
G. Gallone
H. Hertz
I. Impresa
J. Joule
K. Kelvin
L. Lunghezza
M. Metro
N. Note
O. Orbita
P. Pitagora
Q. Quantità
R. Riga
S. Scala
T. Terra
U. Unità
V. Valore
W. Watt
X. (coordinate)
Y. (coordinate)
Z. (coordinate)

venerdì 15 maggio 2020

Step 16. Eratostene e la misura della Terra

Bernardo Strozzi, Lezione di Eratostene di Cirene, 1644, Montréal Museum of Fine Art
Uno dei protagonisti assoluti di questa azione dalle mille sfumature è sicuramente Eratostene di Cirene (276-194 a.C.).
Matematico, astronomo, geografo, poeta e filosofo greco antico, nonchè terzo bibliotecario della celebre Biblioteca di Alessandria, fu il primo a misurare la circonferenza terrestre con una precisione sorprendente.
Oltre alla convinzione della sfericità della Terra diffusa nel mondo greco, i suoi calcoli si basavano sulla distanza fra Alessandria e Siene e sulla differente altezza raggiunta dal Sole a mezzogiorno del solstizio nelle due città (per una descrizione più approfondita dei calcoli effettuati, è disponibile questo link).
Il risultato ipotizzato era di 40.500 km, poco distante dagli effettivi 40.009 km della circonferenza terrestre.
Se la Terra non fosse un geoide, ma possedesse invece una perfetta forma sferica, il risultato del calcolo sarebbe pressoché perfetto.

Step 15. "Misurare il lavoro": la catena di montaggio

I primi anni del secolo scorso non sono stati solamente palcoscenici di guerre intestine e di conflitti mondiali, ma anche di perfezionamenti tecnologici enormi in qualsiasi campo.
La produzione seriale cambia per sempre all'interno degli stabilimenti di cui Henry Ford è proprietario il 1° dicembre 1913: disposti lungo un nastro trasportatore e non più costretti a convogliare i vari semilavorati in un'unica area di assemblaggio, gli operai daranno vita alla prima catena di montaggio.

Ford Assembly Line, 1913, photo from sociologicamente.it

L'imprenditore statunitense mise al centro del progetto la misurazione del lavoro in ogni suo aspetto: misurò infatti il tempo impiegato per la produzione dei pezzi ed il loro assemblaggio, lo spazio percorso dagli operai, la precisione dei singoli pezzi, la quantità di scarti prodotti e molto altro ancora, cercando di trasmettere la precisione geometrica ed algebrica all'interno di questo modello produttivo.

Seguendo questo link è possibile leggere un interessante passo preso da "Catena di montaggio e disciplina sociale" scritto dallo stesso Ford.

Step 14. Avogadro e la misura delle moli

Nonostante sia più facile misurare grandezze macroscopiche, è possibile compiere tale operazione anche con grandezze che non possono essere viste dall'occhio umano.
I greci stessi erano consapevoli dei microvolumi che compongono la materia ed avevano coniato di conseguenza la parola atomo (ἄτομος, "non divisibile"), ma nessuno aveva mai trovato una correlazione tra il volume di materia e la sua quantità di microvolumi.

Amedeo Avogadro (Torino, 1776 - Torino, 1856)

Nel 1811 il fisico torinese Amedeo Avogadro formulò un'ipotesi, confermata solo dopo la sua morte, secondo la quale volumi uguali di gas a condizioni fissate di temperatura e pressione contengono lo stesso numero di molecole.
Il numero di Avogadro rappresenta quindi la costante di proporzionalità vigente tra il numero di entità di un campione e la sua quantità di sostanza ed è la chiara dimostrazione che anche ciò che è infinitamente piccolo può essere misurato.

Step 13. Lagrange ed il Sistema metrico decimale

Il XVIII secolo ha rappresentato una delle tappe fondamentali della misurazione con la nascita nel 1790 del Sistema metrico decimale.
Si tratta di un sistema universale di pesi e grandezze tale da uniformare studi e scoperte scientifiche, concettualmente non dissimile da quanto fatto dall'imperatore Augusto quando rese obbligatoria l'unità di misura standard del pes romanus.

Joseph-Louis Lagrange (Torino, 1736 - Parigi, 1813) 

Giuseppe Luigi Lagrangia (1736-1813), più noto come Joseph-Louis Lagrange, fu il matematico torinese a presiedere la commissione istituita per determinare questo sistema universale, che diventerà la base fondamentale per l'odierno S.I., conosciuto anche come Sistema MKS (metro, chilogrammo e secondo).


Step 12. Uomo come metro di misura del mondo

Per lungo tempo tecnologia, filosofia e scienza sono state strettamente legate, tanto da non permetterne in molti casi una netta distinzione.
Ciò ha permesso, sin dai primi scritti pervenuti, uno sviluppo tecnologico forte, costante ed influenzato dai bisogni dell'Uomo, vero cardine del pensiero, della scienza e della tecnica.
A cavallo tra il V ed il VI secolo la progressiva diffusione ed influenza della Chiesa hanno spostato il punto di vista dal mondo terreno a quello esclusivamente spirituale che, secondo i dogmi cristiani, è impossibile da conoscere e misurare con certezza.
Nei secoli successivi lo sviluppo e lo studio di nuove tecnologie non hanno subito una brusca interruzione ma certamente un rallentamento che ha contribuito all'immaginario collettivo dei "Secoli bui".
Con l'avvento dell'Umanesimo e del Rinascimento si è potuto notare il ritorno dell'approccio gnoseologico ad una filosofia precedente in cui, citando il filosofo sofista Gorgia, "l'Uomo è il metro di misura del mondo": lo sviluppo della tecnologia al servizio dell'uomo tornarono a ricoprire un ruolo centrale, e con esso le scoperte e le conquiste scientifiche e tecniche.
La misura tecnologica, scientifica e di conoscenza passarono nuovamente dal punto di vista dell'Uomo.

sabato 25 aprile 2020

Step 11. Almeno un metro di distanza

Come affermato da medici e virologi di tutto il mondo, per combattere l'attuale pandemia del COVID-19 non bastano mascherine e disinfettanti, ma è necessario un vero e proprio distanziamento che blocchi - o almeno rallenti - la diffusione del virus.

La misurazione ed il rispetto della "distanza di sicurezza" sono diventati due aspetti quotidiani: dalla coda davanti al supermercato a quella della farmacia, dalla disposizione dei passeggeri di un'auto alla consegna di pacchi postali, il canonico metro di distanza non solo riduce gli effettivi rischi di contagio, ma soprattutto dona un senso di maggior sollievo per la salute personale e pubblica.
Naturalmente senza dimenticare le ordinanze sulla permanenza nelle proprie abitazioni.

Juan Delcan, Social distancing, 2020


Tutte queste restrizioni portano ad un "piccolo" ma evidente paradosso: un metro di distanza, misura normalmente considerata infima, se imposto per legge diventa un vero e proprio abisso per l'essere umano, un animale che per natura necessita di un contesto altamente immersivo con suoi simili.
L'imminente inizio della cosiddetta Fase 2 comporterà una graduale ripresa degli spostamenti non necessariamente legati all'acquisto di prodotti alimentari e sanitari, ma la distanza di sicurezza sarà raddoppiata.

Si tratta di misure a mio parere necessarie e forse non abbastanza applicate (nonché poco rispettate) ma, paradossalmente, tra poco più di una settimana
saremo più vicini eppure più lontani.

domenica 19 aprile 2020

Step 10. Misurare sul grande schermo

All'interno di un film molto spesso avvengono azioni in cui la capacità di misurare distanze e tragitti può determinare la vittoria o la sconfitta del protagonista, mentre la misurazione del tempo raramente viene presa in considerazione.
Negli ultimi anni questo tema ha acquisito maggior valore anche grazie a pellicole come "Inception" di Christopher Nolan o "In Time" Andrew Niccol, in cui il tempo finisce col diventare addirittura merce di scambio sostituendo la moneta.

Ma è "Interstellar", capolavoro diretto dal già citato Christopher Nolan ed uscito nelle sale nel 2014, ad esaltare l'importanza della misurazione del tempo ed unirla a quella dello spazio.

Il viaggio spaziale di Cooper, magistralmente interpretato da Matthew McConaughey, porterà il protagonista ed i suoi compagni di viaggio a rivalutare la misurazione standard del tempo ed il suo stesso scorrere, scoprendo che errori di calcolo di pochi millesimi di secondo possono comportare alterazioni cronologiche di anni.




martedì 14 aprile 2020

Step 9. Arte e misura

La misura permea l'arte figurativa sin dalle pitture rupestri dei primi uomini: la ricerca della proporzione tra uomo e bestia e la scelta stessa di una parete rocciosa che fungesse da supporto mettono in luce la naturale attitudine dell'essere umano a misurare e valutare ciò che lo circonda.

Con l'utilizzo della prospettiva nelle rappresentazioni, la misura ha sottolineato in modo concreto ed autoritario la sua presenza, diventando protagonista in moltissime opere.
Nello Sposalizio della Vergine di Raffaello, ad esempio, è l'edificio sullo sfondo a diventare il soggetto principale: una vista prospettica netta esalta le forme del tempio a base centrale, simbolo del Rinascimento, catturando l'occhio del fruitore più della scena raffigurata.

Raffaello, Sposalizio della Vergine, 1504, Milano
Poco meno di cent'anni fa, il celebre artista svizzero Paul Klee "alzò l'asticella" in questa sfida, rendendo la prospettiva l'unica protagonista della scena.
Profondamente colpito dalla fusione tra uomo e natura nei paesaggi visti durante un viaggio in Egitto, l'artista dipinse sulla tela aree squadrate dalle molteplici sfumature rappresentanti una città a ridosso del Nilo: non solo la prospettiva, ma la città stessa sono figlie della misura, di architetti e di ingegneri.
Cliccando qui è possibile vedere l'analisi dell'opera del Professor V. Marchis per Rai Scuola.
P. Klee, Strada principale e strade secondarie, 1929, Colonia

Step 8. Il Pes romanus

Nei tempi antichi le distanze erano misurate in base ad elementi del corpo umano.
Le prime unità di misura, come la stessa numerazione, provengono dall'Oriente, passando poi in Egitto, Grecia e giungendo a Roma, luogo d'analisi di questo post.
Le unità di misura non erano tuttavia omogenee, e ciò rendeva difficile il commercio soprattutto per Roma che, proporzionalmente al suo dominio, estendeva i commerci con Oriente ed Occidente.
Il piede, una delle unità di misura più diffuse, poteva ad esempio variare a seconda che fosse dorico, attico, egizio, libico.

Augusto rese obbligatorio il piede romano, il Pes romanus (corrispondente a 29,65 cm), con una unità campione conservata a Roma, esattamente come successe nel 1889 col metro in platino iridio conservato a Sevres presso Parigi.



Di seguito sono riportati i sottomultipli ed i multipli:

Digitus = 1/16 pes
Uncia = 1/12 pes
Palmus = 1/4 pes
Sextans = 3/4 pes

Cubitus = 1,5 pes
Gradus = 2,5 pes
Passus = 5 pes
Decempeda = 10 pes
Actus = 120 pes
Stadius = 625 pes
Milium = 5000 pes

domenica 5 aprile 2020

Step 7. La poesia latina e l'aurea mediocritas

Per trovare tracce dell'azione "misurare" nella poesia non è necessario far grandi ricerche tra numerosi libri e pagine web, ma è sufficiente lasciar correre lo sguardo e la mente tra le pagine di una composizione poetica latina.
Può sembrare un'affermazione sbrigativa e poco approfondita, ma basta guardare con attenzione quelle parole per rendersi conto della realtà effettiva: la natura stessa della poesia latina non è altro se non un'attenta misurazione delle parole scelte.
Questa forma letteraria (come quella greca) infatti non è qualitativa, basata su rime ed assonanze, ma quantitativa, ovvero basata su pause, accenti tonici e sillabe lunghe e brevi, poiché accompagnata in passato dalla musica.

Se vogliamo comunque trovare un esempio puntuale di misura nella poesia, possiamo rimanere sempre nel mondo romano ed ascoltare le parole di Orazio.
Quinto Orazio Flacco, poeta romano del I secolo a.C., rese la misura il perno centrale del suo stile di vita e delle sue composizioni; potremmo quasi definirlo un mantra che non ha solamente accompagnato l'esistenza dell'autore stesso, ma che (soprattutto) oggi offre spunti interessanti per condurre una vita serena.
La celebre aurea mediocritas di cui parla è la "moderazione ottimale", il tenersi lontano da ogni forma di eccesso, positivo o negativo, rispettando il giusto mezzo: è perciò fondamentale saper misurare se stessi ed il mondo che ci circonda, valutandone pro e contro, bonus e malus.


Carmina, Libro II, Ode X
Rectius vives, Licini, neque altum
semper urgendo neque, dum procellas
cautus horrescis, nimium premendo
litus iniquum.

auream quisquis mediocritatem
diligit, tutus caret obsoleti
sordibus tecti, caret invidenda
sobrius aula.

saepius ventis agitatur ingens
pinus et celsae graviore casu
decidunt turres feriuntque summos
fulgura montis.

sperat infestis, metuit secundis
alteram sortem bene praeparatum
pectus: informis hiemes reducit
Iuppiter, idem

submovet; non, si male nunc, et olim
sic erit: quondam cithara tacentem
suscitat Musam neque semper arcum
tendit Apollo.

rebus angustis animosus atque
fortis adpare, sapienter idem
contrahes vento nimium secundo

turgida vela.

venerdì 3 aprile 2020

Step 6. Misurare per Jules Verne

Saper utilizzare gli strumenti di misurazione della temperatura, dell'altezza, della pressione può determinare la vita o la morte di una persona.
Lo sanno bene i protagonisti di Viaggio al centro della Terra, capolavoro di Jules Verne pubblicato nel 1864 e precursore della fantascienza moderna.

Edouard Riou, The Illustratet Jules Verne, 2008

Nel celebre romanzo, i giorni che precedono la spedizione verso le viscere del pianeta vedono un'oculata scelta degli oggetti da portare con sè: colpisce l'attenzione che lo scrittore pone sugli strumenti di misurazione, che vengono descritti e motivati in una sorta di elenco puntato che il protagonista stesso ha stilato.

"Dovevano passare ancora 48 ore; e con mio estremo dispiacere dovetti dedicarle ai preparativi; facemmo uso di tutta la nostra intelligenza per collocare ogni oggetto nel modo migliore, da una parte gli strumenti, le armi dall'altra, qui gli utensili, là i viveri. In tutto quattro fagotti. Gli strumenti comprendevano:
    1° Un termometro centigrado di Eigei, graduato fino a 150°, il che mi pareva o troppo o troppo poco. Troppo se il calore avesse dovuto salire fino a quel punto, perchè in tal caso saremmo arrostiti. Troppo poco se si trattava di misurare la temperatura delle sorgenti o di qualche altra materia in fusione;
    2° Un manometro ad aria compressa adattato in modo da indicare le pressioni superiori a quelle dell'atmosfera al livello del mare. Infatti il solito barometro sarebbe stato insufficiente, dato che la pressione atmosferica sarebbe aumentata proporzionalmente alla nostra discesa sotto la superficie della Terra;
    3° Un cronometro di Boissonnas junior di Ginevra, regolato esattamente sul meridiano 
di Amburgo;
    4° Un inclinometro e un declinometro;
    5° Un cannocchiale notturno;
    6° Due apparecchi di Ruhmkorff, i quali per mezzo di corrente elettrica dovevano fornirci una fonte di luce portatile, sicura e poco ingombrante."
[Voyage au centre de la Terre, Cap. XI, Jules Verne, 1864]

Step 5. Spot: misurare la vita o la Vita?

Nel campo della pubblicità, la misura e l'azione ad essa collegata appartengono molto frequentemente alla sfera dell'apparenza e del peso forma: in un mondo che indottrina l'uomo secondo ideali di perfezione fisica (tralasciando quasi completamente la componente interiore), il maniacale controllo delle proprie misure domina i messaggi trasmessi negli spot televisivi.
Prodotti dimagranti, attrezzi per attività fisica e creme cosmetiche sono in tal modo diventati i protagonisti dell'immaginario collettivo quando si parla di "misurare".

Andando indietro di una manciata d'anni - e più precisamente nel 2013 - possiamo trovare una pubblicità che, nonostante sia pur sempre legata al benessere ed allo svago, si discosta dalle tematiche esposte precedentemente. Si tratta di uno spot in cui MSC Crociere propone, attraverso le sue escursioni via mare, una visione diversa della vita e della sua misurazione: l'esistenza, come affermano le scene mostrate e la voce narrante a fine spot, non deve essere misurata in asettiche sequenze di minuti, ma in momenti carichi di significato e ricordi.

giovedì 26 marzo 2020

Step 4. Le tre Moire

Nel mondo antico la misurazione dello spazio e del tempo spesso coincidevano nelle scuole di pensiero e nella mitologia.
A partire dalle tradizioni hindu ed egizie (rispettivamente con Brahma e Seshat) arrivando ai miti greci, il tempo venne sempre visto come un percorso misurabile anche con strumenti umani come corde annodate, righelli ed aste.


J. Strudwick, A golden thread, 1885, Londra

Le tre Moire erano le divinità greche che rappresentavano il destino inesorabile; figlie di Zeus e Temi, avevano il compito di tessere il filo della vita di ogni uomo e deciderne le sorti: la lunghezza del filo determinava la longevità dell'uomo e la presenza di fili bianchi o neri ne determinava fortune e sventure.
Cloto iniziava a filare lo stame della vita e quindi determinava la nascita dell'individuo.
Lachesi aveva l'incarico di stendere il filo e quindi presiedere alla vita dell'individuo; aveva così il compito di misurarne la lunghezza con un'asta incisa, assegnando una vita breve o lunga, felice o misera, mentre avvolgeva lentamente lo stame.
Atropo, la più temuta, tagliava con delle lucenti cesoie il filo della vita, determinando così la morte dell'individuo.


"Chi governa la necessità?"
"Le Moire che tessono il filo e le Erinni dalla memoria implacabile."
"E Zeus è più debole di loro?"
"Anche Zeus non può sfuggire a ciò che è destinato."
- Eschilo

 

lunedì 23 marzo 2020

Step 2. Erat olim...

Al delta del Tevere, il piccolo paese di Pinarolium era noto in tutto l'Impero per la pace e la concordia che avevano preso dimora all'interno dei suoi confini. 
Non poteva di certo essere definito un territorio ricco né tantomeno fortunato: lunghi periodi di siccità spesso rendevano i suoi campi sterili e sabbiosi come l'interno di una clessidra, ma ciò non bastava a creare discordie tra i suoi cittadini. 
 Dal contadino al nobile, dal soldato al fabbro, chiunque era infatti disposto a condividere pane, vino e formaggio con chi ne avesse avuto bisogno: "In mala iuncti" era infatti il motto che i vecchi insegnavano ai più giovani. 
Solamente un antico scontro tra due famiglie altrettanto antiche perturbava l'animo del paese, uno scontro legato alla proprietà di un terreno poco lontano dalla foce del fiume: tra accuse reciproche e sanguinosi duelli, non era mai stato raggiunto un accordo. 
Il console Tullius decise quindi di mettere la parola fine a questa lotta. 
Convocati nel terreno conteso i figli più giovani delle due famiglie, disse: "Guardatevi intorno e soppesate con attenzione la vostra risposta. Chi di voi riuscirà a dirmi cosa non potrà mai essere misurato dall'uomo otterrà questo campo." 
Gli occhi del primo giovane volarono oltre il paese, si arrampicarono come esperti scalatori lungo le pareti del Monte Fumaiolo ed infine incontrarono il sole, obbligando il ragazzo a schermarli con la destra. Come folgorato dinanzi ad un'illuminazione, esclamò: "Il sole! Né saggi né studiosi o filosofi potranno mai misurare la distanza che divide i campi che lavoriamo dal quel cerchio luminoso che li rende aridi! Il terreno è mio!". Il secondo contendente taceva. 
Tullius stava per decretare la vittoria del giovane quando vide l'indice del ragazzo in silenzio puntarlo: "Tu, o console. Di tutto ciò che vedo, tu sei la sola cosa che nessuno potrà mai misurare. Verrà un tempo in cui gli uomini saranno in grado di quantificare la distanza tra la Terra ed il sole, e magari di percorrerla oltre le nuvole come fa Apollo ogni giorno, ma nessuno potrà mai misurare la tua persona, né affermare con certezza se tu sia un uomo giusto o corrotto, felice o triste, saggio o stolto. Spesso infatti misurare non indica una quantità, ma la capacità di comprendere l'essenza di qualcosa. E nessuno potrà mai comprendere l'essenza dell'uomo." 
E così il secondo contendente se ne andò via col terreno ormai di sua proprietà.

- Dai racconti di Laurentius Magniloquens Vianus, Politecnici discipulus

domenica 22 marzo 2020

Step 1bis. Misurare nel mondo

La definizione e l'etimologia di "misurare" (analizzate nel post precedente) non sono sufficienti a dare significato ad un temine così ricco di sfumature ed ambiti.
Proviamo quindi ad intraprendere un viaggio per il globo alla ricerca dei corrispettivi stranieri della parola, analizzandone i significati ad essi accostati.

Il viaggio parte dalla nostra penisola, ove il termine nasce dal latino mentiri: come tutti i verbi deponenti e semideponenti, nonostante il significato sia di forma attiva, è connotato una nota di riflessione e di responsabilità legate a colui che compie l'azione; ciò sottolinea la profondità del verbo, che non si limita ad un mero calcolo di tempo, grandezze o quantità, ma che si spinge anche in valutazioni e scelte morali.
L'uso di misura (madre del verbo) e di misurazione (altro termine che indica l'azione del misurare) ha accompagnato la nostra lingua nella sua storia: stando al Grande Dizionario della Lingua Italiana, ce ne sono attestazioni nel volgarizzamento trecentesco Sermoni di San Bernardo a cui seguono gli scritti del Quattrocento di Bernardino da Siena, il Della Pittura di Leon Battista Alberti e successivamente gli scritti fisico-matematici di Galileo Galilei, e così via nel corso dei secoli.

Attraversando le Alpi ed esplorando la rigogliosa nazione francese si può udire mesure, termine camaleontico quanto il parente italiano che varia la sua natura ed il suo significato a seconda del contesto in cui è inserito.

Spostando il nostro sguardo sull'Inghilterra, il termine measure racchiude in sé (come spesso succede nella lingua britannica) sia il sostantivo che il verbo, con esempi che datano il suo utilizzo nel parlato intorno al XV secolo.

Nella lingua tedesca non esiste una parola unica che racchiuda i molteplici significati del verbo in analisi e si ricorre perciò a termini diversi: messen per "valutare", begrenzen per "limitare", vermessen per "misurare i terreni".
Simile procedura avviene col sostantivo Ma&szlig (ovvero "misura"), a cui viene aggiunta una particella a seconda della sfumatura di significato, ad esempio -nahme per "provvedimento" e -los per "oltremodo".


"A brebis tondue, Dieu mesure le vent"
- Proverbio francese

venerdì 20 marzo 2020

Step 1. Definizione ed Etimologia

La parola “ misurare ”, seguendo la definizione fornita dal Vocabolario Treccani, indica un’azione di determinazione (generalmente quantitativa) di uno specifico oggetto: nell’accezione comune è infatti spesso legato ad unità di dimensioni, capienze e distanze, ovvero misurazioni fisiche e tangibili del mondo circostante.
Non bisogna tuttavia tralasciarne il significato figurato e metafisico del termine: “misurare” può infatti indicare la capacità di considerare e valutare qualcosa in termini qualitativi, analizzandone gli aspetti intrinsechi e valoriali.

L'origine della parola affonda le radici nella lingua latina, in cui mensus (participio passato di metiri, ovvero "misurare") indicava proprio un oggetto analizzato sotto ogni aspetto fisico e di significato; il verbo preso in considerazione in questo blog mette in luce un occhio attento e scientifico verso la realtà che non si limita a stimarla, ma a studiarla e comprenderla.



"Metiri se quemque suo modulo ac pede verum est"
- Orazio

Step 25. Conclusione

Si conclude con questo post il viaggio all’interno del verbo misurare, un percorso che ha attraversato secoli, culture ed uomini, un percors...