Nei tempi antichi le distanze erano misurate in base ad elementi del corpo umano.
Le prime unità di misura, come la stessa numerazione, provengono dall'Oriente, passando poi in Egitto, Grecia e giungendo a Roma, luogo d'analisi di questo post.
Le unità di misura non erano tuttavia omogenee, e ciò rendeva difficile il commercio soprattutto per Roma che, proporzionalmente al suo dominio, estendeva i commerci con Oriente ed Occidente.
Il piede, una delle unità di misura più diffuse, poteva ad esempio variare a seconda che fosse dorico, attico, egizio, libico.
Augusto rese obbligatorio il piede romano, il Pes romanus (corrispondente a 29,65 cm), con una unità campione conservata a Roma, esattamente come successe nel 1889 col metro in platino iridio conservato a Sevres presso Parigi.
Di seguito sono riportati i sottomultipli ed i multipli:
Digitus = 1/16 pes
Uncia = 1/12 pes
Palmus = 1/4 pes
Sextans = 3/4 pes
Cubitus = 1,5 pes
Gradus = 2,5 pes
Passus = 5 pes
Decempeda = 10 pes
Actus = 120 pes
Stadius = 625 pes
Milium = 5000 pes
Analisi del verbo "misurare" attraverso molteplici lenti: da quella etimologica a quella tecnologica, da quella artistica a quella filosofica, ogni lente riflette diverse sfumature del medesimo gesto.
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